Spaccanapoli: il centro storico di Napoli

Un viaggio nel cuore di Napoli

Da napoletana verace, non potevo astenermi dallo scrivere un post sulla mia città.

Il problema, però, è che in un solo post non riuscirei mai a raccontarvi tutto. Così, ho pensato di iniziare da una delle vie più famose del centro storico di Napoli: Spaccanapoli.

Napoli non è una città qualsiasi

Prima di iniziare, vorrei spiegarvi perché Napoli non è una città qualsiasi e perché merita una visita.

Napoli è la città delle contraddizioni, dell’assurdo, del caos e dalla bellezza esagerata. Napoli ti piglia e ti maltratta, ti rende stizzoso e poi ti fa sciogliere come burro sul pane! La guardi da lontano e non puoi fare a meno di amarla.

Il suo patrimonio artistico e culturale è impressionante: i palazzi raccontano della ricchezza e della povertà delle sue genti, i musei e le chiese – di epoche e stili differenti – custodiscono quadri e sculture preziose, gli artigiani mantengono in vita, ancora oggi, tradizioni secolari.

Poi ci sono i profumi, la musica, le voci del mercato, le auto o le moto che sbucano all’improvviso, le scritte sui muri, i murales e, ovviamente, i panni stesi ad asciugare! Immagine iconica di questa città.

Visitare Napoli significa vivere un’esperienza unica, che difficilmente si dimentica.

Spaccanapoli

Il cuore pulsante di Napoli si snoda lungo via Benedetto Croce, conosciuta anche con il nome di Spaccanapoli.

La costruzione di questa via ha origini molto antiche. Risale, infatti, all’epoca greco-romana. Insieme a via dei Tribunali e via della Sapienza rappresenta uno dei tre decumani principali dell’antica Neapolis.

L’appellativo spaccanapoli gli è stato affibbiato qualche anno più tardi per sottolineare la sua peculiarità, ovvero, quella di dividere in maniera netta la città in due parti (questa linearità è perfettamente visibile dal belvedere antistante alla Certosa di San Martino e Castel Sant’Elmo, sulla collina del Vomero).

Nel tratto che va da Piazza del Gesù a Piazza San Domenico, spaccanapoli è ricca di edifici storici e chiese appartenenti a diversi ordini ecclesiastici:

  • Chiesa del Gesù Nuovo
  • Basilica di Santa Chiara e il Chiostro
  • Palazzo Venezia
  • Palazzo Carafa della Spina
  • Chiesa di San Domenico Maggiore
  • Palazzo di Sangro di Casacalenda
  • La sede del Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo dell’Università L’Orientale di Napoli – il Palazzo Corigliano
  • Palazzo Sansevero

Quest’ultimo, si trova a Piazza San Domenico Maggiore ed è il più emblematico di tutti per la sua storia, tra delitti d’onore, strani esperimenti alchemici e fenomeni paranormali.

Protagonista indiscusso della maggior parte dei racconti succeduti attorno a questa dimora è Raimondo di Sangro principe di Sansevero.

Cappella Sansevero

A Raimondo di Sangro si deve la realizzazione di uno dei Musei più importanti e singolari del mondo: il Museo Cappella Sansevero, situato nel vicolo Francesco De Sanctis, a destra del palazzo Sansevero.

Al suo interno si trovano statue e mausolei dai visibili riferimenti massonici, le macchine anatomiche (due scheletri, un uomo e una donna, completamente scarnificati, al di sopra dei quali è fedelmente riprodotto l’intero sistema circolatorio), e il Cristo Velato:

 “una statua di marmo scolpita a grandezza naturale, rappresentante Nostro Signore Gesù Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statua” (descrizione ritagliata dal sito del museo).

Un impressionante capolavoro da non perdere.

Informazione importante: acquistate il biglietto d’ingresso con anticipo, online, perché rischiereste o di fare una fila immensa all’arrivo o – peggio ancora – di non trovare disponibilità.

Piazzetta Nilo

Tra Piazza San Domenico Maggiore e Via Mezzocannone (la via dell’Università), si apre Piazzetta Nilo, un piccolo slargo pedonale sulla quale si affacciano la chiesa barocca di Sant’Angelo a Nilo (conosciuta anche come Cappella Brancaccio) e altri due palazzi nobiliari, uno appartenente ai Di Sangro di Vietri e l’altro alla famiglia Pignatelli.

In questo slargo, ciò che però attira maggiormente l’attenzione dei passanti – perchè decisamente fuori contesto – sono la Statua del dio Nilo e “l’altarino di Maradona”. Due divinità a confronto!

Statua del dio Nilo

La Statua del dio Nilo risale all’epoca greco-romana, quando in questa zona si insediarono numerosi egiziani proveniente da Alessandria d’Egitto. La Statua raffigura un uomo barbuto seminudo disteso sulle onde del fiume Nilo. Col braccio sinistro si appoggia su una miniatura della Sfinge e con la mano destra tiene una cornucopia, simbolo di abbondanza, concordia, felicità e provvidenza.

L’altare di Maradona

Diego Armando Maradona è per i napoletani una vera e propria divinità. Le sue doti calcistiche hanno fatto sognare per anni i tifosi napoletani, i quali ancora oggi ne parlano.

Andando in giro per Napoli troverete numerosi riferimenti a questo dio del pallone e sicuramente ne potreste sentir parlare mentre passate accanto un gruppo di amici seduti ad un bar o a un angolo di strada.

L’altare in questione rispecchia appieno questa devozione e ammirazione che i napoletani hanno verso Maradona. Si trova all’interno del Bar Nilo, situato di fronte alla statua del dio Nilo, e oltre ad esporre foto del pibe de oro, custodisce una reliquia molto importante: un capello!

La storia del suo ritrovamento consiglio di farvela raccontare dal titolare del bar nonchè ideatore dell’altare. Sarebbe troppo comodo scoprirla qui. Inoltre, potreste approfittarne per bere una tazzulella di caffè, che non fa mai male!

San Gregorio Armeno

Spaccanapoli prosegue lungo Via San Biagio dei Librai, la quale ad un certo punto si incrocia con il celebre vicolo di San Gregorio Armeno, la via dei presepi.

In questa strada si trovano le più antiche botteghe di arte presepiale e artigianato locale, dove è possibile acquistare alcune delle icone simbolo della tradizione napoletana: corni, pulcinella, tamburelli, etc.

Durante tutto l’anno, le botteghe espongono nelle vetrine e sulle bancarelle sia le statuette dei pastori classici del ‘700, che quelle dei personaggi moderni e contemporanei appartenenti al mondo dello spettacolo, della politica, della musica e della religione.

Durante il periodo natalizio, questa strada diventata quasi impercorribile, perché presa d’assalto dai turisti. Per cui, se siete in zona in quei giorni, armatevi di pazienza e sorrisi.

L’ospedale delle bambole e il San Gennaro di Jorit

L’ultimo tratto di Spaccanapoli va dall’incorcio di San Gregorio Armeno al quartiere Forcella, che inizia superata via Duomo.

Qui si mescolano antiche e moderne forme d’arte. Le prime le trovate nelle botteghe l’Antica Legatoria, Tiziana D’Auria Presepi e l’Ospedale delle Bambole (situate tutte nelle scuderie di Palazzo Marigliano), mentre le nuove nel graffito con bombolette a spray di Jorit.

L’Ospedale delle Bambole è una bottega con ben oltre due secoli di vita. Nacque per caso dalle mani di Luigi Grassi, scenografo di teatri e teatrini di pupi, e si è tramandata di padre in figlio fino ad oggi.

Oltre al servizio di restauro, la bottega offre visite guidate didattiche tra le centinaia di bambole intere, arti spezzati, mani, teste, piccoli giocattoli e meccanismi sonori esposti nell’area museale.

Jorit Agoch, invece, è l’artista di spicco e più in voga degli ultimi anni, tanto da fare il giro del mondo con i suoi murales che esprimono una lotta continua contro la diversità e l’integrazione.

A Napoli, Jorit, ha dedicato diverse opere, tra cui quella di San Gennaro che si trova tra Forcella e Via Duomo.

“Santifico le persone del popolo come Caravaggio. Forse sembra blasfemo ma scelgo gente comune per dare il volto a Santi e Madonne, persone che conosco e mi hanno colpito. Il San Gennaro ritratto sul muro di Forcella è un mio amico, un operaio napoletano di 35 anni” (dall’intervista a Jorit per il quotidiano La Repubblica).

Con Jorit si chiude questo capitolo su Napoli, che spero vi abbia fatto venire voglia di prendere la valigia e partire in direzione sud (o nord, a seconda da dove state leggendo)!

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Ringrazio Gaetano Balestra (@gaebal on Instragram) per avermi concesso di pubblicare alcune delle sue immagini di Napoli.

29 Risposte a “Spaccanapoli: il centro storico di Napoli”

  1. Che nostalgia! Sai non avevo mai visto Napoli fino a quando mia sorella non si è trasferita qualche anno fa proprio a Napoli. È una città molto bella e anch’io l’ho trovata unica per i suoi ncontrasti. Non può lasciare di certo indifferenti! Il Cristo Velato è veramente un’opera che ti lascia a bocca aperta! Spero di tornare giù presto.

  2. Napoli è pura poesia. Ogni scorcio, ogni quartiere, ogni strada ha sapori antichi e profumi che difficilmente dimentichi con il tempo. Uno spaccato di quotidianità verace…

  3. Spaccanapoli è in assoluto la mia zona preferita di Napoli, città che ho visitato diverse volte e che considero una delle più belle d’Italia! Ora manco da troppi anni e infatti non ho visto i murales di Jorit. Dovrò tornare al più presto!

    1. partenzasenzaritorno ha detto:

      Sono contenta che la consideri una delle più belle d’Italia 🙂 Grazie – Ce ne sono tanti di murales di Jorit, soprattutto in periferia. Vale la pena fare un tour.

  4. Che dire, in questo quartiere ci ho speso gran parte dell’adolescenza ed età adulta. Prima il liceo, poi l’Università, per i vicoli di San Domenico, Piazza del Gesù e Santa Chiara ho vissuto un groviglio di emozioni contrastanti. Ora che sono lontana dalla mia amata città, ogni volta che vedo una di queste immagini, mi sciolgo!

    1. partenzasenzaritorno ha detto:

      Colpisce molto anche me! Come te vivo fuori e ho trascorso i miei anni universitari tra Palazzo Corigliano e Giusso!! ☺️

  5. Adoro Napoli! Il suo brulicare cittadino e la gente. Spero di ritrovarla così presto…nonostante il coronavirus

  6. Adoro Napoli come nessuna città al mondo, e guai a chi me la tocca! La sento mia anche se non sono napoletana (sono nata nella terra di mezzo, a 110 km da Roma e a 110 km da Napoli). La conosco molto bene ma nel tuo articolo ho scoperto parecchie casette che ignoravo, come l’ “edicola” dedicata a Maradona. La prossima volta andrò a bere lì una tazzulella di caffé, promesso!

  7. Sono stata a Napoli qualche anno fa ed era una giornata piovosa..purtroppo non mi sono goduta la città come avrei voluto! Vedendo le tue foto mi viene voglia di tornare a visitarla! Spero di poterlo fare presto

  8. Proprio così, una città che ti piglia con la sua storia, la ricchezza culturale, le tradizioni tramandate di generazione in generazione… Sogno di tornarci presto!

  9. Sono stata a Napoli l’anno scorso, hai ragione ti conquista con tutti i suoi contrasti, mi ricorda un pò la mia Genova, mi è piaciuta molto!

  10. Ho alloggiato proprio a Spaccanapoli per respirare la vera atmosfera partenopea: non ne sono rimasta per niente delusa! Meravigliosa, eclettica, particolare e colorata, che cosa potevo desiderare di più? Mi piacerebbe tornare a Napoli e vederla di nuovo.

  11. Napoli è una città che non mi stanca mai. Cambia ogni volta che la vado a trovare e ogni volta riesce ad emozionarmi con qualche sorpresa. Non esiste al mondo un’altra città come Napoli. Dobbiamo esserne orgogliosi!

  12. Da napoletana ti dico che hai fatto un buon lavoro,?anche io è da un po’ che medito di scrivere dei vari quartieri della nostra bella città, sembra assurdo ma non è affatto facile. Faccio fatica a mettere insieme buone idee e soprattutto dovrei andare in giro a fare un po’ di foto?.

    1. partenzasenzaritorno ha detto:

      Grazie ? Penso che il problema sia la quantità di informazioni che si hanno e la difficolta di trasmetterle tutte in una volta. Dai! Ti animo a scrivere qualcosina ??????

  13. Sono sata a Napoli tantissimo tempo fa e solo per un giorno e ho visitato solo i punti di interesse principali. Mi piacerebbe poterci tornare e approfondire la conoscenza di questa città. Vorrei poter ammirare le botteghe tradizionali del vicolo di San Gregorio Armeno.

    1. partenzasenzaritorno ha detto:

      Spero tu possa tornarci presto ?

  14. Sono stata a Napoli una volta sola ed alloggiavo proprio accanto allo Spaccanapoli. Mi e’ piaciuto moltissimo passeggiare su e giu’ per questa via cosi’ tipicamente napoletana ed esplorare tutti le meraviglie che nasconde!

  15. Si, mi hai fatto proprio venire voglia di partire e venire a godermi questa bellezza e questa veracità che fanno di Napoli una città unica. Ci sono stata alcune volte ma sempre velocemente e non avevo idea che il Cristo Velato davanti al quale sono rimasta ammutolita, fosse proprio a Spaccanapoli

    1. partenzasenzaritorno ha detto:

      Grazie mille! Mi fa piacere che tu sia riuscita a vedere il Cristo Velato, è davvero impressionante.

  16. Napoli è una di quelle città che anni fa non avrei inserito nella top list per un viaggio, non per un motivo particolare ma forse solo per l’idea di trovare tanto caos senza molto da visitare. In realtà mi sono ricreduta e ora è tra le mete che vorrei visitare al più presto. La lontananza da casa non mi ha ancora permesso di organizzare un tour ma mi rifarò al più presto

    1. partenzasenzaritorno ha detto:

      Hai fatto benissimo a metterla nella lista. Rimane sempre una città molto caotica, ma c’è moltissimo da vedere. Non te ne pentirai 😉

  17. Conosco Napoli proprio pochino, ma questa zona l’avevo già sentita nominare. Deve essere estremamente suggestiva; però l’altare dedicato a Maradona non si può proprio sentire! 🙂

    1. partenzasenzaritorno ha detto:

      hhahahahahah non dirlo a tifosi però!!!

  18. Spaccanapoli è uno delle zone più belle di Napoli, qui anche se non lo sei, solo a camminarci ti senti un vero napoletano! Mi hai fatto venire voglia di tornarci 🙂

  19. questa parte di napoli è difficile da spiegare a parola, lascia a bocca aperta. Non so se hai mai visto Napoli Sotterranea, nel caso te la consiglio per una prossima visita a Napoli.

    1. partenzasenzaritorno ha detto:

      No!!! Sono un po’ claustrofobica e non ho mai rischiato! Vorrei visitare il Tunnel Borbonico che è meno angusto.

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